Milano e Cortina saranno la sede delle Olimpiadi invernali del 2026: lo hanno deciso gli 82 membri del Comitato Olimpico Internazionale, preferendo la candidatura italiana a quella di Stoccolma-Aare, 47 voti contro 34. A dare l’annuncio il presidente del Cio, Thomas Bach allo SwissTech Convention Center di Losanna.
Per la terza volta nella storia del Paese, l’Italia ospiterà quindi un’olimpiade invernale, a seguito della leggendaria edizione di Cortina 1956 e di quella affascinante ma più discussa di Torino 2006. Nel 2026 sarà il turno di Milano-Cortina, un’alleanza che coinvolgerà anche Valtellina, Val Di Fiemme, Val Pusteria e Verona, con la cerimonia finale in Arena.
Un’opportunità molto importante per l’Italia. Una scommessa che impegna tutti in un progetto avvincente per la nostra città e il nostro Paese. Milano e Cortina hanno vinto con lo slogan “We dream together”, adesso quel sogno è diventato realtà.
LA STORIA DELLE OLIMPIADI INVERNALI
Quando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) venne fondato nel 1894, uno degli sport proposti per il programma fu il pattinaggio su ghiaccio fermo restando che non ci fu svolta nessuna gara fino alle Olimpiadi estive del 1908 a Londra, dove si disputarono quattro gare di pattinaggio di figura. Ulrich Salchow (10 volte campione del mondo) e Madge Syers (la prima pattinatrice donna di rilievo) vinsero i titoli individuali in scioltezza.
Dopo tre anni il conte italiano Eugenio Brunetta d’Usseaux propose al CIO di organizzare una settimana di sport invernali come parte del programma delle Olimpiadi estive del 1912 a Stoccolma. Gli organizzatori si opposero all’idea, poiché volevano promuovere i Giochi Nordici, una competizione di sport invernali a cadenza quadriennale tra concorrenti delle nazioni nordiche. La stessa idea venne di nuovo proposta per i Giochi del 1916, che si dovevano tenere a Berlino. Venne programmata una settimana di sport invernali con pattinaggio di velocità, pattinaggio di figura, hockey su ghiaccio e sci nordico, ma le Olimpiadi del 1916 vennero cancellate a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.
Nelle prime Olimpiadi del dopoguerra, i Giochi del 1920 di Anversa, ricomparve nel programma il pattinaggio di figura, mentre l’hockey su ghiaccio fece il suo debutto olimpico. Al congresso del CIO che si tenne l’anno dopo, si decise che la nazione organizzatrice dell’edizione successiva delle Olimpiadi (la Francia) avrebbe anche ospitato una distinta “Settimana internazionale degli sport invernali”, sotto il patrocinio del CIO. Questa settimana si rivelò un grosso successo e nel 1925 il CIO decise di creare una manifestazione separata, i Giochi olimpici invernali, slegati dai Giochi olimpici estivi. Le gare del 1924 vennero retroattivamente designate come la prima Olimpiade invernale alla sessione del CIO del 1926.